Più frutta e verdura, anche per mente e cervello

21.12.2021

"Mangia la frutta e la verdura che ti fanno bene". Chissà quante volte avremo sentito dirci questa cosa dai nostri genitori e dai nostri nonni. D'altronde, "Più frutta e verdura" è proprio una delle principali direttive presenti nelle Linee Guida per una Sana Alimentazione del Crea. 

A pagina 39, gli autori di questo volume che chiunque può scaricare liberamente dal sito web del Ministero della Salute, affermano infatti che "il consumo di frutta e verdura costituisce un importante fattore di protezione nei confronti di sovrappeso e malattie cronico-degenerative, con particolare riguardo per le malattie cardiovascolari, il diabete di tipo 2 e i tumori. Frutta e verdura apportano acqua, fibra, vitamine, minerali e sostanze bioattive, componenti, questi ultimi, che possono contribuire positivamente sulla salute. Inoltre, dettaglio non trascurabile, un'elevata assunzione di frutta e verdura permette di ridurre la densità energetica della dieta, sia perché il loro tenore in grassi e il loro apporto calorico complessivo sono limitati, sia perché il loro potere saziante è particolarmente elevato".

Non si contano gli studi scientifici che hanno riportato i benefici della presenza delle verdure nelle scelte alimentari, eppure si tratta di un ambito di ricerca che non smette mai di offrire nuove e interessanti evidenze. È questo il caso di un recente articolo pubblicato sulla rivista Molecular Nutrition & Food Research, la cui realizzazione ha richiesto ai suoi autori, un gruppo di ricercatori spagnoli e francesi, dodici anni di lavoro. Tutto questo tempo è stato necessario per portare a termine un'indagine sulle relazioni fra metabolismo, microbiota intestinale e deterioramento delle funzioni cognitive. I risultati di questa ricerca hanno rivelato un importante ruolo protettivo, associato all'assunzione con la dieta di alimenti di origine vegetale, nei confronti del deterioramento cognitivo in età avanzata. Si tratta in generale di alimenti ricchi di polifenoli, come le mele, il cacao, i mirtilli, le arance e i melograni.

Da questa indagine emerge quindi che una maggiore assunzione di frutta e verdura fornisce un apporto di sostanze (non solo i polifenoli, ma anche altri composti bioattivi) che possono aiutare a ridurre il rischio di declino cognitivo associato all'invecchiamento. Gli autori hanno voluto evidenziare l'importanza di proseguire gli studi riguardanti le relazioni tra deterioramento cognitivo, microbiota intestinale e metabolismo alimentare ed endogeno, al fine di sviluppare strategie preventive e terapeutiche che aiutino a prendersi cura della nostra salute cognitiva.


Riferimenti bibliografici:

CREA, 2018. Linee Guida per una Sana Alimentazione. Centro di Ricerca Alimenti e Nutrizione.

González‐Domínguez R, et al. 2021. Food and microbiota metabolites associate with cognitive decline in older subjects: a 12‐year prospective study. Molecular Nutrition & Food Research 65(23):2100606.

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