Mangiare sano per dormire bene, e viceversa

10.12.2021

Sana e corretta alimentazione e qualità del sonno rappresentano due fattori fondamentali per il rispetto del nostro corpo e quindi per mantenere un buono stato di salute. Numerose evidenze scientifiche dimostrano come dieta e sonno siano comportamenti in grado di influenzarsi a vicenda.

È noto infatti che le scelte che compiamo a tavola possono influenzare come dormiamo, in quanto gli alimenti contengono quantità anche molto differenti di alcune sostanze che sono in grado di favorire il sonno. Per esempio la melatonina, considerata come il principale modulatore ormonale del ciclo sonno-veglia, e il triptofano, un amminoacido essenziale che oltre a contribuire alla sintesi delle proteine in generale è anche un precursore della melatonina, ovvero è necessario alla sua sintesi.

Faris Zuraikat e i suoi colleghi della Columbia University hanno recentemente pubblicato uno studio in cui riportano come l'arricchimento della dieta di alimenti ricchi di triptofano o melatonina possa contribuire a migliorare sensibilmente la qualità del sonno. Per esempio, alimenti ricchi di triptofano sono il parmigiano, il polpo, il germe di grano, i semi di zucca e il petto di pollo. La melatonina la troviamo invece, fra gli altri, nel mais, nel riso, in alcune varietà di pomodoro e nelle mandorle. In generale, è stato dimostrato che diete ricche di frutta, verdura e legumi sono in grado di aiutarci a dormire meglio.

Ma anche un buon sonno sembrerebbe essere fondamentale per seguire una dieta sana. Differenti ricerche hanno infatti chiarito come la restrizione del sonno possa condurre a un aumento dell'appetito e degli spuntini al di fuori dei pasti principali e, quindi, a un maggiore propensione al consumo di cibi ricchi di carboidrati e di grassi nel corso della giornata.

Insomma, mangiare bene aiuta a dormire meglio. Ma anche un buon sonno è importante per regolarsi a tavola.

Fonte bibliografica:

Zuraikat FM, Wood RA, Barragán R, St-Onge MP. 2021. Sleep and diet: mounting evidence of a cyclical relationship. Annual Review of Nutrition 41:309-332.

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