Mangiare meglio, vivere più a lungo
Il legame fra l'alimentazione sana e corretta e una maggiore aspettativa di vita è stato più volte discusso e messo in evidenza in numerose ricerche scientifiche. Uno studio recente condotto da un gruppo di ricercatori norvegesi ha provato addirittura a quantificare quanto più a lungo potrebbe vivere una persona che sceglie di passare da una tipica "western diet" ad una dieta ottimizzata che includa legumi, cereali integrali e noci e che sia caratterizzata da una riduzione della carne rossa e di quella "lavorata". Per "western diet" si intende un modello dietetico ricco di grassi saturi, carboidrati raffinati e sale, tipico dei paesi industrializzati ma che sta tuttavia prendendo sempre più piede anche in quelli in via di sviluppo. Si tratta di una dieta che è noto essere associata a una maggiore prevalenza di disturbi metabolici (obesità, diabete), di malattie cardiovascolari e di altre condizioni associate, come il deterioramento cognitivo, i disturbi emotivi, la depressione, l'ansia e lo stress cronico.
A quanto ammonterebbe questo guadagno in termini di aspettativa di vita legato a scelte dietetiche più sane? Addirittura a più di un decennio se vengono compiute dai ventenni, a giudicare dai risultati di questo studio, secondo i quali il vantaggio di una scelta di questo tipo riguarderebbe anche le persone anziane, seppur in maniera ridotta: circa otto anni per i sessantenni, mentre gli ottantenni potrebbero arrivare a guadagnare più di tre anni. Queste evidenze scientifiche riguardano tutti, ma gli autori di questa ricerca ritengono che possano essere altrettanto importanti per i professionisti sanitari e per i responsabili delle istituzioni pubbliche in quanto forniscono informazioni estremamente utili ad una maggiore comprensione dell'impatto delle varie scelte alimentari sulla salute umana.
Riferimento bibliografico:
Fadnes
LT et al. 2022. Estimating impact of food choices on life expectancy: a
modeling study. PLoS Medicine 19(2):e1003889.