Le fibre dei cereali, l’infiammazione e le malattie cardiovascolari

19.04.2022

Un gruppo di ricercatori della Mailman School of Public Health - Columbia University ha condotto una ricerca allo scopo di valutare l'eventuale associazione fra l'assunzione di fibre nella dieta e una diminuzione dell'infiammazione sistemica di basso grado negli anziani e l'eventuale esistenza di una correlazione inversa fra assunzione di fibre e sviluppo di malattie cardiovascolari. I risultati di questa ricerca hanno mostrato che l'assunzione di fibre alimentari, in particolare quelle contenute nei cereali, sembrerebbe essere significativamente associata a una minore infiammazione e a una minore incidenza di malattie cardiovascolari.

La ricerca è stata condotta utilizzando i dati relativi a un campione di 4125 persone di almeno 65 anni di età, comprendenti informazioni dettagliate in merito alla loro assunzione di fibre con la dieta e allo storico degli esiti delle visite mediche e delle analisi del sangue cui sono stati sottoposti in un arco di tempo compreso fra 1989 e il 2015.

Gli autori di questo studio hanno riscontrato innanzitutto un'associazione fra una maggiore assunzione di fibre alimentari e una riduzione del rischio di malattie cardio vascolari. Al tempo stesso, hanno appreso che un particolare tipo di fibra, ovvero quella contenuta nei cereali, e non quella della frutta e verdura, sia efficace nel ridurre l'infiammazione sistemica. Tuttavia, la riduzione del rischio di sviluppare malattie cardiovascolari sembrerebbe dipendere solo in piccola parte dalla riduzione dell'infiammazione. Per tale ragione, Rupak Shivakoti e i suoi collaboratori hanno concluso affermando l'importanza di condurre ulteriori indagini al fine di comprendere quali altri fattori differenti dalla riduzione dell'infiammazione possono svolgere un ruolo maggiormente determinante nella prevenzione del rischio di sviluppare malattie cardiovascolari.


Riferimento bibliografico:

Shivakoti R et al. 2022. Intake and sources of dietary fiber, inflammation, and cardiovascular disease in older US adults. JAMA Network Open 5(3):e225012-e225012.

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