L'acido folico è necessario, non dimentichiamolo
L'acido folico, o vitamina B9, è coinvolto in diversi processi metabolici ed è contenuto soprattutto nella verdura a foglia verde, nei legumi e negli agrumi, ma anche nelle uova e nel fegato. Dell'acido folico sentono parlare spesso soprattutto le donne in gravidanza, perché è noto come una sua carenza possa essere estremamente rischiosa. Infatti, è stata associata a parti prematuri, nascite sottopeso e addirittura ad aborti spontanei. Essa può inoltre produrre effetti negativi sullo sviluppo del feto, in particolare del suo sistema nervoso. Per tali ragioni i sistemi sanitari di numerosi paesi del mondo hanno adottato strategie mirate a favorire l'integrazione di acido folico nelle donne in età riproduttiva.
Come riportato nel Dossier Scientifico delle Linee Guida per una Sana Alimentazione, in Italia una considerevole parte della popolazione delle donne in età adulta non raggiunge i livelli di assunzione giornaliera raccomandati per questa vitamina. Conseguentemente, molte di esse non presentano livelli eritrocitari dei folati adeguati. Che fare?
Innanzitutto, il consiglio è quello di adottare in maniera più attenta possibile un'alimentazione ricca di alimenti vegetali e in generale di alimenti ricchi di questa importante vitamina. Inoltre, come suggerito dal Network Italiano Promozione Acido Folico Nazionale per la Prevenzione Primaria dei Difetti Congeniti, si raccomanda un'integrazione regolare di 0,4 mg al giorno di acido folico (corrispondente all'assunzione giornaliera raccomandata per la popolazione italiana) per le donne che hanno in programma di affrontare una gravidanza o che non ne escludono la possibilità. L'integrazione di vitamina B9, come ribadito anche nelle Linee Guida sulla Gravidanza Fisiologica facilmente reperibili sul sito del Ministero della Salute, va iniziata almeno un mese prima del concepimento e protratta per almeno i tre mesi successivi. Tuttavia, i LARN raccomandano di proseguire l'integrazione durante la gravidanza ad un livello superiore (0,6 mg al giorno), e di protrarla anche durante l'allattamento (0,5 mg al giorno). Si tratta di un piccolo gesto quotidiano che può però rappresentare un grande valore per la salute del bambino.
Riferimenti bibliografici:
Linee Guida sulla Gravidanza Fisiologica. A cura del Ministero della Salute, ISS e CeVEAS. Ultimo aggiornamento: 27 febbraio 2013. URL: https://www.salute.gov.it/portale/documentazione/p6_2_2_1.jsp?id=1436
SINU 2014. LARN. Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed Energia per la Popolazione Italiana (IV revisione).
CREA 2018. Linee Guida per una Sana Alimentazione. Dossier Scientifico Edizione 2018.
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