L’obesità e la salute ginecologica

20.03.2022

Nelle donne l'aumento dell'indice di massa corporea (IMC), ovvero il rapporto fra il peso (in chilogrammi) e la statura (in metri), verso il range di valori relativi alla condizione di obesità (IMC>30) risulta essere associato a un incremento dell'insorgenza di particolari patologie di interesse ginecologico come l'endometriosi, i fibromi dell'utero e la sindrome dell'ovaio policistico, oltre che di problemi riguardanti la gravidanza (pre-eclampsia ed eclampsia) e la fertilità.

Uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell'università di Oxford pubblicato a febbraio di quest'anno sulla rivista PLoS Medicine ha indagato le associazioni causali tra obesità, ormoni metabolici e patologie dell'apparato riproduttivo femminile. Gli autori di questa ricerca si sono basati sui dati relativi a un campione ampio di oltre 250 mila donne di età compresa tra 40 e 69 anni. Questi studiosi hanno avuto la possibilità di accedere all'archivio dati della UK Biobank, un database biomedico su larga scala contenente informazioni mediche, ambientali e genetiche dei partecipanti.

Questo studio ha permesso di identificare associazioni tra l'obesità e una serie di disturbi riproduttivi femminili, inclusi fibromi uterini, sindrome dell'ovaio policistico, sanguinamento mestruale prolungato e pre-eclampsia. I risultati ottenuti da Samvida S. Venkatesh e dai suoi collaboratori hanno inoltre chiarito l'importanza di esplorare i meccanismi che mediano le associazioni causali di sovrappeso e obesità sulla salute ginecologica, al fine di identificare obiettivi per la prevenzione e il trattamento di questa tipologia di patologie.


Riferimento bibliografico:

Venkatesh SS et al. 2022. Obesity and risk of female reproductive conditions: a Mendelian randomisation study. PLoS Medicine 19(2):e1003679.

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